BABA SISSOKO

Ven 15 Giugno 2007 | ore 21:00

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Griot - Cantautore del Mali, ora residente in Italia. Collabora con l’Università della Calabria per la diffusione della cultura africana della zona Senegal-Gambia-MaliGuinea, ex impero Mandinga. E’ stato per molti anni percussionista e arrangiatore per i più famoso Youssou’n Dour e Habib Koite.

Nato nel Mali, discendente da una dinastia di “Griottes” - figure erranti assimilabili ai vecchi cantastorie Siciliani, che detengono e tramandano il sapere, le tradizioni, la storia e la cultura locali -, inizia la sua carriera suonando le “Tamani” accompagnando suo nonno nei viaggi da “Griot”. Successivamente entra a far parte dell’Assemblea Musicale del Mali come suonatore di Ngoni e Tamani. Con l’Assemblea partecipa a diverse tournée in Europa e negli Stati Uniti. Tour europei sono stati effettuati anche con Kanja Kuiate e Ami Koita, con il quale incide anche quattro dischi. Nel 1991 fonda il gruppo Taman Kan con cui effettua un tour in Africa. Nel 1993 entra a far parte nel gruppo di Habib Koite e Bamada con i quali vince il concorso indetto da Radio France International, “Découverte 93”. La sua peculiare natura di polistrumentista e l’estrema sensibilità verso altre forme di espressione musicale non strettamente legate al mondo africano lo portano, in breve tempo, a collaborare con vere e proprie superstar quali Sting, Santana, The Wailers, Yossou N’Dour, Salif Keita ed altri ancora. Nel 1999 in Italia incide il secondo CD “Djiana”. Partecipa a diverse trasmissioni di “RadioRai”, effettua concerti e svolge, come docente, seminari per conto dell’Università degli studi della Calabria e l’Istituto V. Bellini di Catania. Come si è detto Baba Sissoko appartiene a una famosa dinastia di Griot, suonatori che si costruiscono gli strumenti da soli, con una perizia incredibile: jambee e balaphon, tamany, ngoni, kamalèngoni, kalebas (zucca africana) e tamburi vari, strumenti dai nomi musicali e struggenti. Baba è anche un innovatore e ha modificato alcuni suoi strumenti a corda con l’applicazione di microfoni e amplificazione, creando così degli strumenti tradizionali elettrici. Questo lascia sgomenti: ogni suo gesto, ogni sua scelta musicale pare di una spontaneità bambina ed è, invece, frutto di anni di esperienza e riflessione.

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