Hosoo | tamburi, banjo, voce solista |
Uuganbaatar Tsend-Ochir | contrabbasso, voce |
Tumursaikhan Janlav | primo violino mongolo, voce |
Amartuvschin Baasandorj | secondo violino mongolo, voce |
Nel corso dei secoli, la forma di canto höömii, armonico e di gola, si è sviluppata a partire dall’intimo amore che i nomadi della Mongolia provavano per la natura. Gli animali, in particolare cammelli e cavalli, i fiumi e le montagne, i venti della steppa e del deserto vengono vocalizzati e imitati dai cantori.
Il canto dei Hosoo Transmongolia è in grado di esprimere una gioia di vivere lieta e piena di rispetto per tutte le cose e le contaminazioni con il mondo occidentale non hanno intaccato il legame con la tradizione mongola: i costumi che indossano sul palco, le particolari tecniche di canto e gli strumenti suonati in assenza di qualunque forma di amplificazione, rappresentano il cordone ombelicale con una terra e una cultura così lontane.
Gli artisti, provenienti tutti dai monti Altai della Mongolia occidentale, hanno un’eccellente educazione nel canto armonico oltre ad essere virtuosi suonatori di strumenti tradizionali mongoli come il violino con tastiera a testa di cavallo, il violino basso, l’oboe mongolo e altri vari strumenti a pizzico e a corde.
Il concerto si terrà il 5 giugno 2015 alle ore 21 presso la sede della Fondazione Centro Studi Campostrini, a Verona (Italy) in via Santa Maria in Organo, 2/4
INGRESSO: 15 euro - studenti 10 euro